Assumere una posizione chiara quando si gestiscono persone radicalizzate

Anche se il lavoro relazionale basato sull'accettazione è un principio importante nella prevenzione dell'estremismo, gli operatori sociali e gli animatori socioculturali giovanili devono distanziarsi chiaramente dalle influenze estremiste e dichiarare inequivocabilmente che rifiutano la violenza e gli atteggiamenti di odio e disprezzo nei confronti di altri esseri umani1. Il loro rispetto dei diritti umani impone loro di impegnarsi a favore di una convivenza pacifica e di opporsi risolutamente alla discriminazione così come alle posizioni e ai comportamenti misantropi.

Cosa significa questo quando si lavora con persone che sono piene di pregiudizi, assumono posizioni razziste e sprezzanti che mettono anche in atto? Gli operatori sociali e gli animatori socioculturali giovanili dovrebbero dapprima riconoscere queste persone nella loro dignità di esseri umani e rispettarle. Nel contempo, devono adottare una posizione chiara e critica nei confronti delle loro convinzioni e posizioni ideologiche o religiose e dei loro comportamenti. Una relazione solida, basata sulla fiducia, tra i professionisti del lavoro sociale e dell'animazione socioculturale giovanile e i giovani in questione permette loro di tematizzare le loro convinzioni, credenze e i loro comportamenti e di farli riflettere su quanto emerge. Grazie alle tecniche di interrogazione socratica e di ascolto empatico attivo, si possono stimolare processi di riflessione e ragionamento critico all'interno di questo contesto relazionale2.

Due giovani donne (17 anni), amiche di lunga data, sono interessate alle teorie del complotto e incolpano gli ebrei della pandemia di coronavirus e dei vaccini anti-Covid. Partecipano a manifestazioni non autorizzate contro le misure anti-Covid. Nei media sociali diffondono discorsi di odio contro gli epidemiologi e inviti alla violenza contro il Consiglio federale. Così facendo, entrano in contatto con esponenti di estrema destra che le coinvolgono abilmente nel loro movimento. Le ragazze respingono le contro-argomentazioni delle persone di riferimento con cui erano prima in contatto e con loro tagliano i ponti. Dal momento che le due ragazze si rafforzano reciprocamente nelle loro convinzioni, né gli insegnanti a scuola né gli animatori socioculturali giovanili riescono a stimolare una loro autoriflessione critica e la messa in discussione delle loro convinzioni. I genitori delle ragazze si recano insieme a un centro di consulenza per genitori e illustrano i conflitti a cui sono confrontati. Il centro di consulenza li invita a mantenere la relazione con le loro figlie. Nel contempo aiuta i genitori a sviluppare strategie per mostrare alle loro figlie le contraddizioni tra le loro narrazioni cospirative e le informazioni scientificamente valide.

__
Nota:
I casi di studio illustrano la rispettiva tematica e le sfide ad essa connesse. Tuttavia, non contengono necessariamente raccomandazioni sulle misure da adottare nei casi di radicalizzazione presentati. Queste devono essere ponderate attentamente e decise caso per caso. Alcuni esempi presentano però misure di prevenzione che possono risultare efficaci in situazioni paragonabili.